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Gli stranieri salvano i borghi italiani.

L’interesse degli stranieri nei confronti dell’Italia e soprattutto della Toscana (ma non solo) continua nonostante la grande crisi economica e soprattutto immobiliare. Fortunatamente in questo modo resiste il mercato delle case vacanza e anche quello degli edifici di lusso, con un ringraziamento di molti borghi, castelli e casolari antichi che in questo modo vengono restaurati e salvati dall’incuria e dalla rovina.

Il patrimonio immobiliare storico italiano tira un sospiro di sollievo all’arrivo di grandi investitori stranieri, così come gli abitanti dei dintorni che prevedono ritorni occupazionali e possibilità di fare buoni affari con i turisti in arrivo.

Tanti sono gli esempi come il comune di Montaione (provincia di Firenze) : ben due borghi nei territori comunali sono diventati da luoghi abbandonati a destinazioni per il turismo di qualità, quello che ama il Paesaggio, la cultura ed il buon cibo. E così il borgo di Tonda, frazione di Montaione, dal 1974 è finito in mano agli svizzeri di Hapimag che lo hanno trasformato in una struttura ricettiva per 400 persone con tanto di sala riunioni ricavata in una vecchia chiesa.

Nello stesso comune Castelfalfi è diventato un resort turistico di primo ordine con un progetto innovativo che sfrutta tutta la tenuta per fini turistici con campi da golf, piscine e hotel ma anche un'azienda agrituristica di prodotti tipici toscani come il vino Chianti.

Figline, in provincia di Siena, rinasce grazie ad investimenti sudafricani, il borgo intorno al Castello di Casole è stato acquistato dagli statunitensi di Timbers Resorts. Il loro primo investimento europeo va a gonfie vele, attirando costantemente statunitensi VIP che comprano casali o appartamenti. Airole in Liguria a pochi chilometri dalla Francia ospita una popolazione al 31% straniera, Irsine in Basilicata invece è la sede di una cinquantina di famiglie inglesi, tedesche e statunitensi, Santa Giuliana in provincia di Perugia, Ciancine in provincia di Agrigento, più che investimenti e restauri sembrano vere e proprie colonizzazioni. Esempi sparsi di persone, soprattutto pensionati, ma anche giovani che arrivano in Italia alla ricerca del buon clima, delle tradizioni e di un’altra vita, sono tanti in diversi borghi piccolissimi e sperduti ovunque in Italia, individui che con il tempo possono avere un effetto traino sui loro conterranei, trasformando luoghi invisibili e lontani dal turismo di massa in vere e proprie oasi per stranieri di tutto il mondo.

Una tendenza capace di risolvere l’atavica incapacità organizzativa e la difficoltà nel destinare adeguate risorse delle Istituzioni Nazionali e Locali ma anche quella degli investitori privati Italiani: capaci di speculazioni in tutto il mondo e cementificazioni selvagge (e relativi condoni concessi dalle Istituzioni) ma non di rivalutare l’immenso patrimonio di immobili e borghi storici che tirano un sospiro di sollievo all’arrivo di stranieri.

Certo un Paese che si affida alla salvezza degli stranieri ed a provvidenziali interventi, senza pianificare ne progettare, non è un Paese che ha grandi prospettive per il futuro.